Grandi progettisti hanno sempre sostenuto l'importanza del rapporto tra l'edificio e l'ambiente circostante, focalizzando l'attenzione soprattutto sull'impatto estetico dell'opera...
Oggi, in continuità con quel concetto e in virtù delle nuove responsabilità di cui ci siamo fatti carico a causa di processi antropici scriteriati, l'ottica della progettazione diventa più ampia, delineando un ventaglio di accorgimenti atti a perseguire l'obiettivo di ecocompatibilità come passo fondamentale verso una riconciliazione con il nostro habitat. L'etica progettuale assume un carattere ancor più determinante, introducendo una logica integrata nell'analisi degli aspetti principali su cui si fonda una costruzione, struttura-involucro-impiantistica-forma, per ottenere elevati livelli di comfort abitativo nel rispetto dell'ambiente.
Innovare e rinnovare devono coesistere in sinergia per offrire soluzioni verso un futuro sostenibile, utilizzando con parsimonia e coerenza le risorse disponibili in termini di materie prime e di suolo, impiegando prodotti ecologici o di riciclo e cercando di produrre energia dalle varie forme di fonti rinnovabili che il nostro pianeta offre. Questo nuovo approccio va inteso come imprescindibile per vivere in armonia con ciò che ci circonda, estendendosi a tutti i settori produttivi e ambiti consumistici, in un epoca dove le tecnologie si sviluppano ed evolvono freneticamente.
Uomo e natura non devono divergere ma convergere in un concetto di simbiosi che garantisca l'equilibrio tra le molteplici esigenze in una prospettiva eterogenea, perché il nostro benessere dipende indissolubilmente dal nostro ambiente.